I Rockets To Ruin sono un quartetto statunitense, proveniente da Atlanta, nato nel 2003, con l'intenzione di farsi portavoce di un energico rock'n'roll nello stile di Kiss, The Cult, Black Crowes, Guns'n'Roses, Ramones e STP. Lo stesso bassista Chirs Taylor ha dichiarato:"Penso che l'odierna scena musicale sia saturata da melenso pop e dal nu-metal, così vi è un intera parte di rock fans completamente ignorati. E' il momento di bands quali la nostra, molti musicisti sono marionette e vanno ovunque il trend li porti, mentre a noi non interessa per niente quello che ora è popolare!". Nei Rockets To Ruin oltre a Chris, il quale ha suonato con varie bands in California, North Carolina e Georgia, tra le quali Love Star 69 e Supermatic, troviamo il cantante Cleveland (ex-Takoda e Superconductor), il chitarrista Mike Grimmett (ex-Piece Dogs) ed il batterista Jake Keller, il quale ha prestato la sua opera in svariate bands, passando dall'hard rock al blues, tra le quali Headquake, Oscene, Bluesolution e Black Goldstein. Quando la opener inizia a scalciare mi ritrovo di fronte ad un suono delle chitarre vicino a quello dei Buckcherry di "Timebomb" miscelato a delle atmosfere più orientate al verbo dei The Cult. La seconda "Shadow" è un brano infettato da iniezioni boogie, con un feeling non troppo distante da qualche episodio proveniente dai Backyard Babies di "Making Enemies Is Good". Da segnalare la buona prova solista di Mike Grimmett che riesce a proporre soluzioni energiche ed incisive ma sempre riconducibili ad armonie d'impatto. Il mio consiglio è quello di raggiungere il prima possibile il sito ufficiale della band e dare un'occhiata alla sezione audio. Una bella sorpresa vi attende!

Recensione realizzata da Bruno Rossi